Tina Montinaro
Tina Montinaro: "non chiedo tanto, solamente avere giustizia"
Tina Montinaro, nel libro scritto da Alessandro Chiolo e di prossima uscita per Qanat edizioni, dal titolo "Nome in codice: Quarto Savona Quindici, KM. 100.287 e oltre...", viene cosìtratteggiata, in queste poche righe: "...Tina èuna palermitana DOC, una palermitana che ha trovato, come lei ha sempre sostenuto, “il conforto e la vicinanza dei palermitani”, di quei palermitani che dopo il 23 maggio 1992, hanno uscito la testa da sotto terra, risvegliando le loro coscienze intorpidite da anni di silenzi. Questo èun merito che noi palermitani abbiamo e che Tina ci riconosce ed ègrazie a questa vicinanza, a questo calore isolano che Tina ha deciso con coraggio, credo, di rimanere a Palermo e di fare crescere in questa cittài suoi due figli...Ecco chi èTina, una donna capace di far sorridere e riflettere allo stesso tempo, una donna che non ha, forse, la qualitàdi essere molto diplomatica ma che proprio per questo riesce a trasmettere “a pelle”le sue emozioni e le sue sensazioni e che per questo èascoltata e seguita indistintamente da giovani e meno giovani; Tina èuna persona “diretta”, non ama i giri di parole, ma preferisce dire in faccia le cose che pensa..."
Quando nel 1992 la strage di Capaci pose fine alla vita di Antonio, non credo che Tina Montinaro avesse mai potuto immaginare che dopo oltre vent'anni, ancora, giustizia, non fosse stata fatta.
Ebbene, nonostante siano passati tutti questi anni, siamo arrivati al "Capaci Bis" e di giustizia e Verità ancora non sembra potersi pienamente parlare. Certo da allora tanto è cambiato, sia all'interno dei processi sia nella gestione dei "pentiti"; sulla scia del processo a Borsellino si è, non capito, ma "provato", che processi interi, allestiti ed imbanditi su dichiarazioni di falsi pentiti, hanno mandato gente in galera ed hanno fatto si che la chiave fosse buttata. La gestione della giustizia non è semplice ed inoltre gli ultimi anni, a tutto questo, hanno aggiunto "papelli", "trattative", e più si andava avanti nella ricerca della verità, più si scopriva che dalla verità si era molto, molto lontani. È da tanti anni che Tina Montinaro si batte per una Giusta Verità, si batte affinché venga resa giustizia a suo marito; non c'è odio nella sua battaglia, c'è soltanto tanta voglia di Giustizia. Ci auguriamo che questa donna, riesca nella sua impresa, perché la sua impresa, la sua missione, rappresentano la missione e la speranza di tutti gli italiani onesti. Antonio Montinaro è stato un poliziotto italiano morto per lo Stato Italiano ed è giusto che chi ha ordito la strage di Capaci paghi, ad ogni livello esso si muova. Dare giustizia ad Antonio Montinaro significa dare giustizia all'Italia intera, all'Italia che ancora oggi, dopo più di venti anni, crede nella giustizia, proprio come Tina Montinaro.